Mercoledì 25 Settembre, Stanza della Poesia
Palazzo Ducale Genova ore 19,00
L’arte è buona medicina, è prevenzione, ha un ruolo
fondamentale nell’equilibrio degli umori ippocratici addetti
alla salvaguardia della salute.
L’uomo ha creato attorno a sé miti, riti, cerimonie, religioni,
divinità, per poter combattere il senso di solitudine e
insicurezza che da sempre lo pervade.
Un solo rituale ha funzionato per alleggerire quel peso
che gravava la sua anima, l’arte.
L’espressione artistica è il miglior rabbino, il buon confessore,
l’analista più quotato, non abbisogna di divano ne di mantra penitenti.
Tutte le scarpe strette, portano al processo di creazione, danno
voce all’io sofferente che proteggiamo in noi, liberare
le angosce, le ansie, le paure, le fobie, attraverso l’arte
ci salva dalla malattia.
Così e nata” l’Arte è minzione”, una necessità ùfisiologica filtrata dai reni-inconscio dopo aver assorbito
il buono e il cattivo cibo della vita.
“Il disagio dell’ostrica crea la perla”
Una piccola scheggia nelle carni, un senso
di fastidio, un disagio che si insinua.
Si lavora per smussarne gli angoli che lo rendono
pungente e sempre presente, giorno dopo giorno
lo si protegge in un imballo che salvaguarda i tessuti,
diventa più ingombrante, ma meno doloroso, a poco
a poco con un lavorio continuo e costante lo si addobba,
lo si impreziosisce, lo si rende lucente e madreperlaceo,
fino al momento di aprire le valve e poterlo offrire e condividere.
La perla, questa meraviglia opalescente dai mille riflessi,
ė il prodotto di un disagio.
Florecer performance
Nasce dall’idea di fondere in un’opera la casualità della musica
di Cage con la tecnica del “florecer”.
La combinazione di due elementi, la musica e la magia
che hanno entrambi la possibilità di curare l’anima.
Il florecer è una tecnica usata dagli sciamani dell’America
del Sud che consiste nello spruzzare con la bocca, socchiudendo
le labbra, delle essenze sulla persona da curare. Gli Indios
sono convinti che il respiro abbia delle proprietà terapeutiche:
così soffiare o spruzzare un’essenza è l’estensione del potere
del respiro dello sciamano.
Florecer significa “sbocciare, far bene, far progredire,
rendere completo, far fiorire” ossia dare ad una persona
la forza vitale e la consapevolezza necessaria per proteggersi;
questa tecnica implica un miglioramento di tutti gli aspetti
della vita del paziente, che in questo caso rinascerà a vita nuova.
Il temine greco musiké (arte delle Muse) indica poesia, danza
e musica quindi arte totale che coinvolge tutte le facoltà
degli esecutori. Era considerata un prezioso patrimonio del popolo,
era un mezzo di purificazione e risanamento capace di agire
sulla volontà dell’anima. La musica quindi come elemento
catartico liberatorio.
Lo svolgimento dell’opera prevede un performer “sciamano
compositore”, due o tre musicisti, un pentagramma vuoto.
Lo sciamano compositore si riempie la bocca di un liquido
colorato e lo soffia sullo spartito creando una sequenza di macchie
che il musicista andrà ad interpretare. Lo sciamano compositore
usa la sua arte per creare una composizione musicale
estemporanea e affida ad essa la guarigione dell’anima.
Si concretizza così l’unione di due magie, quella del gesto
con quella del suono per la guarigione di chi ascolta.
Performer
Patrizia Litolatta Biaghetti, pubblicitaria,
fondatrice degli Agitatori Culturali Irrequieti Giandeibrughi,
alterna, scrittura poesia e installazioni.
Musicista: Pino Parello al basso Fretless, musicista eclettico
ha suonato con varie band, Echo Art, Avarta, The Sleeves,
Augusto Forin, La Banda di Piazza Caricamento,
Antonella Ruggiero, Yungchen Lhamo.
E ADESSO PARLIAMONE!
Blog di ROSELLINA MARIANI con la collaborazione di Lorenzo Doretti