La nostra è una società compressa, sottomessa al Politically Correct,
ingoia ciò che dovrebbe vomitare lontano, teme e spaura.
Ci si avvolge nel disagio cercando di farne abito protettivo seppur pieno
di strappi da cui cola il malessere, il malessere ingrossa le vene, stringe
le arterie, altera il battito del tamburo vitale. Tutto ciò che è trattenuto
esplode in mille frammenti taglienti causando catastrofi. Tenere dentro i
nostri disagi anziché buttarli fuori con ironia, altera le nostre reazioni.
Espellere la nostra rabbia, il ruggito che abbiamo dentro contro le
avversità della vita, l’elaborare anatemi contro ciò che ci succede o
contro chi ci causa problemi, è un modo bonario di esorcizzare la
violenza renderla ridicola e divertente e scaricare quel fardello di
pesantezze che certi comportamenti di coloro con cui entriamo in
contatto, ci scaricano sulle spalle fino ad alterare il buonumore.
L’ironia e autoironia sono sempre la salvezza.
Max Aub, in questo suo piccolo libro ci aiuta a ritrovarci nei suoi
personaggi e a sorridere delle reazioni al quotidiano.

 

Foto

Rassegna stampa

E ADESSO PARLIAMONE!
Blog di ROSELLINA MARIANI con la collaborazione di Lorenzo Doretti

E quel veleno, dal colore così simile al cognac…..

Il buonumore di ognuno di noi spesso viene messo a dura prova.
Usciamo di casa allegri e contenti, cercando di superare i problemi
che possiamo avere, ma a volte incontriamo chi sembra proprio infastidito
da quel buonumore: chi quel sorriso verso la vita non vuole condividerlo,
ma spegnerlo, creando disagio o senso Continua a leggere…