I libaeti sono dei piccoli lumicini costruiti manualmente con un filo di cera

colorato e ritorto ad uno in argento o oro, questo filo arrotolato su forme in legno

dà vita a svariate forme, casette, scarpine, campanelle,

pentolini o libriccini da questi ultimi prendono il nome. Libaeto in genovese significa libretto.

I libaeti venivano regalati ai bambini, in occasione delle celebrazioni dei defunti,

e accesi nella notte tra l’uno e il due di novembre.

Un modo per permettere ai piccoli di ricordare chi non c’è più, tenere

vivo l’affetto e il ricordo di chi se ne era andato.

Il nostro mondo sempre più di plastica ha cancellato l’idea della morte.

Convincendoci dell’immortalità attuata attraverso il mondo delle merci,

esistiamo perché siamo consumatori e più consumiamo e più esistiamo.

Infatti la festa celtica che qui da noi prevedeva “U ben di morti”

dove i bambini andavano di casa in casa a raccogliere frutta secca per l’inverno,

visto che la vita era difficile, questa festa celtica esportata negli Stati Uniti,

ci è stata rivenduta come Halloween ed ha perso il suo significato a favore del consumo

e delle merci, trasformandola in gioco horror senza più essere legata al ricordo dei defunti.

E così noi Agitatori attenti alle tradizioni, portiamo avanti per il settimo anno questo evento,

“La Notte dei Libaeti”, una passeggiata nel bosco, tra i suoni della natura

e le parole dei poeti nella luce magica delle fiaccole.